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Gli audiodocumentari dell’estate 2025 su Radio Popolare.

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Lampi blu 2025 - ep.5
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Lampi blu 2025 - ep.5
Red Wedge. Il cuneo rosso contro la Lady di Ferro. Breve storia del collettivo pop (Billy Bragg, Paul Weller, Elvis Costello, Madness, The Smiths…) nato 40 anni fa con lo sciopero dei minatori in Inghilterra per rovesciare il governo di Margaret Thatcher. Non ci riuscirono, ma hanno lasciato una magnifica lezione.
Lampi blu 2025 - ep.4
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Lampi blu 2025 - ep.4
Eduardo Benavente, che portò il dark in Spagna con i Paralisis Permanente: la fulminea parabola dell’angelo caduto della movida madrilena.
Lampi blu 2025 - ep.3
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Lampi blu 2025 - ep.3
Lorenza Mazzetti, le mille vite della geniale ragazza italiana che ha aperto la strada al Free Cinema Inglese e ha raccontato la sterminio nazista della famiglia Einstein.
Lampi Blu 2025 - ep.2
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Lampi Blu 2025 - ep.2
Luca Prodan, una vita in fuga da Roma a Buenos Aires: storia del ragazzo che andava al college con re Carlo ed è diventato un mito punk in Argentina (ma in Italia è rimasto uno sconosciuto)
Lampi Blu 2025 - ep.1
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Lampi Blu 2025 - ep.1
“Red Elvis”: l’incredibile storia di Dean Reed, il cowboy del Colorado che nel dopoguerra diventò la stella del rock’n’roll sovietico.
Il soul dell’avvenire #5 - Wattstax, the living world
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Quella di Watts, un quartiere nero di Los Angeles, fu la rivolta più sanguinosa tra quelle dei ghetti americani degli anni Sessanta. Sei giorni di disordini, 34 morti di cui 25 neri, più di 1000 feriti, svariate decine di milioni di dollari di danni e quasi 4000 persone di colore arrestate. Per aiutare le vittime di questa rivolta un anno dopo, nel 1966, nacque il Watts Summer Festival, uno dei più antichi festival culturali afroamericani degli Stati Uniti. Nel 1972 venne organizzato dalla Stax. Il nome del concerto – "Wattstax" – fu creato unendo "Watts", come il quartiere, e "Stax". Irretiti dal soul e dall’impetuoso stile oratorio del Reverendo Jesse Jackson, ingaggiato come presentatore, 112.000 spettatori, quasi tutti afroamericani, celebrarono quella che passerà alla storia come la Woodstock nera.
Il soul dell’avvenire #4 - La saga della famiglia Staple
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Guidati dal patriarca e direttore d'orchestra Roebuck "Pops" il gruppo familiare degli Staple Singers aveva iniziato a cantare nelle chiese del South Side di Chicago. Alla fine degli anni '30, Pops trasferì la sua giovane famiglia dal Mississippi a Chicago, come molti altri afroamericani in cerca di opportunità e in fuga dal terrore del Sud governato da Jim Crow. Aveva portato con sé una profonda tradizione gospel, canzoni tramandate di generazione in generazione e un vibrante suono di chitarra blues. Arrivarono “Rispect yourself” e “Are you sure”, inni contro le discriminazioni di ogni genere. E i cori delle chiese cantarono le musiche del demonio…
Il soul dell’avvenire #3 - Deanie Parker, la tuttofare della Stax
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Il soul dell’avvenire
Deanie Parker alla Stax Records ha lavorato come cantautrice, cantante, arrangiatrice, collaboratrice e addetta stampa. L’esperienza alla Stax negli anni '60 e nei primi anni '70, l'ha preparata a diventare una professionista della comunicazione e del marketing e poi manager di un'organizzazione no-profit. Nel 2003 è stata nominata presidente e CEO dello Stax Museum of American Soul Music e della Stax Music Academy. E dopo due anni direttrice esecutiva di Soulsville USA (ora Soulsville Foundation). Nel frattempo, ha prodotto dischi di successo, ha vinto un Emmy per un documentario ed è stata insignita di un Beale Street Brass Notes, un riconoscimento che viene assegnato alle persone di talento che hanno reso la musica di Memphis e di Beale Street famosa in tutto il mondo.
Il soul dell’avvenire #2 - La Stax è donna
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Il soul dell’avvenire
Alla Stax tutto iniziò con Jim Stewart, un bianco banchiere di giorno e violinista country di notte. La fondò lui, ma senza Estelle Axton, sua sorella, la Stax non sarebbe mai diventata quello che è diventata. A partire dal nome: Stax, una crasi tra Stewart e Axton. Nel 1960, Jim ed Estelle misero gli occhi sul teatro Capitol, in un quartiere nero di Memphis, e lo trasformarono in uno studio di registrazione. Lì dentro Estelle ci aprì anche un negozio di dischi dove con la sua chioma rosso fuoco, gli occhiali da gatta e uno scamiciato a fiori aspettava i suoi clienti. Era una zona di “negri”, di perdigiorno, di delinquenti. “Qui si viene per il talento” ripeteva spesso “non per la pelle”. Tutti la rispettano. Faceva più paura essere discriminata per la musica che per il colore. Estelle non guardava nemmeno il sesso. A differenza della realtà delle altre industrie discografiche alla Stax il numero di donne che scrivevano canzoni per i loro colleghi maschi era significativamente elevato...
Il soul dell’avvenire #1 - La città di Memphis
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Il soul dell’avvenire
Memphis, la città del cotone, storicamente una delle più alte concentrazioni di popolazione nera degli States. E’ qui che nel 1960 vennero organizzate le prime marce per l’integrazione razziale. Ed è sempre qui che, su un balcone del Lorraine Motel, è stato assassinato Martin Luther King, icona della lotta nonviolenta per i diritti civili. Mamphis è anche stata patria del blues e culla del rock’n’roll. Ma è anche sta un tempio del soul. Qui è nata la Stax, insieme alla Motown la più importante etichetta di black music. Due universi agli antipodi. Se la Motown era Hitsville, la Stax era Soulville. Archi (Motown) versus ottoni (Stax). Dolcezza, melodia, disimpegno per la Motown. Durezza, adrenalina, lotta, erotismo per la Stax.
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