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I ritardi dell’Italia nella transizione industriale e i rischi per il lavoro
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L'episodio indaga, con gli interventi di Maurizio Oreggia, Responsabile automotive della FIOM-CGIL, e Francesco Naso, Segretario generale di Motus-E, le conseguenze economiche, sociali e occupazionali del ritardo accumulato sul fronte dell’adozione di un chiaro indirizzo e di vere politiche industriali per favorire e accompagnare la transizione nel campo della mobilità, con una particolare attenzione alla situazione del nostro settore automotive rispetto all’imminente phase out dei motori endotermici dal 2035 e alla conseguente necessità di procedere senza ulteriori indugi all’elettrificazione del traporto pubblico e privato. Si tratta di un ritardo pagato innanzitutto dalla nostra industria automobilistica, che da anni sta subendo una contrazione, e da chi ci lavora. Tutto questo mentre l’ex Fiat, ora Stellantis, continua a condizionare le scelte politiche e i finanziamenti pubblici, rivelandosi di fatto un freno per la transizione del settore verso le nuove produzioni sostenibili. Le parole di Oreggia e Naso ci aiutano a districare questi complessi nodi di politica industriale, indicando le possibili strade da intraprendere per invertire la rotta del declino produttivo e occupazionale dell’automotive italiano, salvaguardando il lavoro e l’ambiente. L’episodio si chiude con una “pillola” di Monica Frassoni, Presidente della European Alliance to Save Energy, che nell’accendere un indispensabile faro sulla dimensione europea, riassume l’approccio, le scelte e le più recenti misure e legislazione adottate dall’Unione Europea su questi temi.
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